Come progettare un impianto elettrico a norma
Avere in casa un impianto elettrico a norma è necessario perché garantisce sicurezza, minori consumi e sprechi. Vi spiegheremo dunque come assicurarvi che davvero lo sia. Seguite i nostri 10 suggerimenti:
1 Tenete presente i riferimenti normativi: la legge 46/1990 che stabilisce i principi da seguire per la progettazione, l’installazione e la certificazione degli impianti elettrici; il D.M. 37/2008, modificato dal Decreto 19/05/2010, che aggiorna le prescrizioni della legge 46/1990; la Norma CEI 64-8 e variazioni
2 Affidate la progettazione e la realizzazione di un impianto elettrico va sempre affidata ad imprese qualificate e a personale altamente specializzato.
Perché è importante che l'impianto sia a norma
Quando l’impianto elettrico non è a norma, l’incolumità delle persone è a rischio, per questo motivo ogni componente deve rispondere a specifiche caratteristiche.
3 La norma CEI, Comitato Elettrotecnico Italiano, 64-8 e varianti, rappresenta il punto di riferimento per gli impianti elettrici di bassa tensione; determina i requisiti dei materiali, delle apparecchiature, il livello minimo di sicurezza e i criteri da rispettare durante controlli e verifiche.
Tre i livelli di impianto previsti:
- il livello 1, o base garantisce la giusta erogazione di energia riparando da incidenti domestici causati da malfunzionamenti;
- il livello 2, o standard ottimizza l’utilizzo di energia elettrica riducendo gli sprechi e comprende dispositivi come videocitofoni, sistemi d’allarme e anti-intrusione, impianti di videosorveglianza;
- il livello 3, detto anche livello domotico, è caratterizzato da soluzioni tecnologiche innovative e sofisticate; rappresenta l’evoluzione dell’impianto elettrico tradizionale e non vi sono pulsanti e interruttori, ma moduli elettronici.
4 Un impianto elettrico a norma deve avere almeno due linee di alimentazione, una dedicata all’alimentazione dei grandi elettrodomestici, l’altra alle luci. In foto Videocitofono Somfy in grado di altri prodotti della stessa azienda, tipo cancello, porta del box, porta d'ingresso, tapparelle, luci
Caratteristiche di un impianto elettrico a norma
5 Semplificando, un impianto elettrico comprende:
- un contatore di proprietà del fornitore di energia, generalmente collocato all’esterno dell’unità abitativa
- un quadro elettrico, collegato al contatore e sistemato all’interno dell’abitazione, di solito in prossimità della porta d’ingresso; deve avere un interruttore generale e almeno due salvavita.
- delle linee elettriche, ad esempio per il passaggio dei cavi che partono dal quadro elettrico ed arrivano in casa
- delle cassette di derivazione dove le linee elettriche vengono smistate verso i punti di destinazione
- i punti luce, le prese e gli interruttori
6 L’impianto elettrico deve essere realizzato a regola d’arte; le dotazioni minime di sicurezza sono: impianto di messa a terra, la protezione contro gli eccessi di corrente e i contatti diretti, gli interruttori differenziali In foto Salvavita® Connesso di Bticino. Si tratta di un dispositivo di sicurezza che accoppiato all’interruttore differenziale permette di comandare a distanza l’impianto elettrico di un’abitazione. Si rivela utilissimo quando la mancanza di corrente può creare problemi, come la disattivazione degli allarmi o il blocco della caldaia.
Dichiarazione di impianto elettrico a norma
7 Le prese elettriche sono molto importanti; vanno installate a 30 centimetri da terra, mentre gli interruttori si collocano a circa 1 metro dal pavimento. In bagno e in cucina le prese possono essere sistemate anche a un 1/1,20 metro di altezza.
Gli interruttori elettrici servono per attivare o interrompere il passaggio di corrente elettrica. Un interruttore magnetotermico è un dispositivo di protezione che disattiva la tensione in presenza di un cortocircuito o di un sovraccarico.
Anche per una immediata individuazione, prese ed interruttori fissati al muro, devono essere coperti da placche. In commercio si trovano moltissimi modelli di mascherine, realizzati in forme e materiali differenti, persino con finiture particolari e di design che talvolta creano un notevole impatto visivo. Lo stile delle placche e degli interruttori deve essere in linea con gli arredi; alcuni prediligono quelli che si mimetizzano, ossia dello stesso colore delle pareti, altri preferiscono l’effetto a contrasto.
8 Conclusi i lavori di installazione, l’impianto elettrico va collaudato. In pratica si testano tutte le componenti, come interruttori, prese e dispositivi di sicurezza, per verificare che tutto funzioni correttamente. Se non ci sono problemi, l’installatore rilascia la cosiddetta dichiarazione di conformità dell’impianto. Se l'intervento del tecnico riguarda la sostituzione di un impianto esistente, il certificato si riferirà alla parte modificata, tenendo però conto anche del corretto funzionamento e della sicurezza della totalità dell'impianto stesso.
In foto Placche Eco Ave; hanno una guarnizione che riduce la dispersione termica causata dai fori presenti nelle pareti, in corrispondenza degli interruttori e delle prese elettriche.
Quando rifare l'impianto elettrico
9 Una costante manutenzione degli impianti elettrici garantisce la perfetta efficienza del sistema. In ogni caso, almeno ogni cinque anni deve essere effettuato un controllo da parte di personale esperto e le componenti usurate o non più efficienti vanno prontamente sostituite.
10 Di solito quando un impianto è obsoleto, il contatore continua a saltare, compaiono scintille nel momento in cui si inserisce una spina, talvolta si sente odore di bruciato.
In linea di massima un impianto con oltre quindici anni di vita va rifatto seguendo quanto previsto dalla legge. Si tratta di un lavoro importante, sicuramente necessario, ma che comporta un significativo esborso di denaro.
In foto Presa a scomparsa di Vitrum