Il teleriscaldamento è una possibile modalità per riscaldare e in alcuni casi anche raffrescare le nostre case, oltre a fornire acqua calda. Da una centrale, attraverso una rete sotterranea, agli edifici allacciati al teleriscaldamento viene fornita acqua calda, che cede calore agli impianti interni. Rispetto agli impianti tradizionali, quelli di teleriscaldamento dispongono di contatori di energia termica che si occupano della contabilizzazione del calore, misurando quanta acqua circola all’interno dell’impianto e il salto termico tra l’acqua in entrata e quella in uscita, in modo da determinare la quantità di energia termica che è stata prelevata. Se correttamente utilizzato, un impianto di teleriscaldamento consente di risparmiare sul consumo di energia e quindi sulle bollette e di non inquinare. E’ bene innanzitutto impostare correttamente il termostato, che consente di selezionare la temperatura desiderata in determinati orari della giornata. Solitamente l’impianto di teleriscaldamento viene impostato per avere una temperatura media di 20°C per la zona giorno, con margini di +/- 2°C, e 18°C per zona notte. Aumentare la temperatura significa obbligare l’impianto a lavorare di più e avere un rialzo del 6-10 % dei consumi. A fine stagione ricordate di spegnere il termostato. Se aprite le finestre per il ricambio d’aria negli ambienti, impostate il termostato sui 10°C, così come è sempre meglio tenere separate la zona giorno da quella notte. Durante la notte o in caso di assenze prolungate chiudete bene le imposte per non disperdere calore. Altra buona norma è quella di tenere monitorato l’anodo magnesio del boiler da sostituire se necessario. Utile anche un depuratore che combatta la formazione del calcare, così come impostare il termostato del boiler a una temperatura che non superi i 45/50°C. Se utilizzate il boiler con alimentazione elettrica ricordate infine di chiudere le valvole che lo collegano alla rete di teleriscaldamento. Nell’impianto di teleriscaldamento non esiste un tradizionale contatore: al suo posto c’è invece un apposito misuratore di energia che calcola quella utilizzata considerando la temperatura dell’acqua in entrata, quella dell’acqua in uscita e quanta acqua attraversa l’impianto. L’energia utilizzata viene misurata in Kwh.