Fai da te casa: progettiamo la cucina
Procediamo con il fai da te casa prendendo innanzitutto le misure del locale (larghezza e lunghezza), attraverso le quali capiremo se la cucina che ci accingiamo a progettare sarà abitabile oppure no. Ci verrà in aiuto una semplice pianta che disegneremo in scala, assegnando per esempio, ad ogni 5 centimetri, il valore di un metro reale, cosicché una cucina da 3 metri per 4, sulla carta verrà rappresentata da un rettangolo di 15 centimetri per 20; interrompiamo la linea perimetrale in corrispondenza di porte e finestre, dopo aver misurato la loro larghezza e la distanza di queste dagli angoli della stanza. Ritagliamo, magari da fogli colorati, una serie di rettangoli di diverse dimensioni, rappresentanti il tavolo, le sedie, i piani di lavoro, una eventuale credenza, una colonna porta oggetti, ecc..., sapendo che per le cucine componibili e non, esistono degli ingombri standard dettati dalla destinazione d'uso e dalla praticità. Di norma i piani di lavoro hanno una profondità 60 centimetri con lunghezze anche superiori a 3 metri e vengono sovrapposti a moduli (cassettiere, vani con una o più ante) larghi 40/50/60 centimetri (misure multiple del 10); le sedie non superano i 45 centimetri per lato, mentre i mobili che ospitano forni, frigoriferi o lavastoviglie ad incasso,normalmente sono larghi 60 centimetri. Ci possono comunque aiutare nell'individuazione delle dimensioni, depliants fotografici e descrittivi d'arredamento, reperibili presso gli showrooms delle aziende costruttrici, che riportano caratteristiche e misure. A questo punto possiamo sbizzarrirci nel posizionare sulla pianta, a nostro piacimento, i diversi elementi, sperimentando diverse composizioni e valutando quale di quelle provate risulta più gradevole ma anche più funzionale; capiremo se tavolo e sedie possono trovare una loro collocazione (rendendo così la cucina abitabile), se il o i piani di lavoro sono sufficienti e se resta lo spazio necessario per muoversi agevolmente. Le diverse soluzioni devono sottostare ad alcune regole importanti, che di seguito elenchiamo: 1) Lo spazio minimo di passaggio in cucina non deve essere inferiore a 80 centimetri (più o meno la larghezza di una porta). 2) Porte e finestre devono potersi aprire e chiudere senza incontrare ostacoli. 3) Forno e frigorifero non devono essere adiacenti. 4) Il lavello è meglio posizionarlo accanto ad un piano di lavoro.
Scegliamo gli elettrodomestici
Le aziende produttrici di cucine componibili (le più acquistate) tendono a vendere ogni modello o linea, con elettrodomestici compresi; cerchiamo invece soluzioni alternative, decidiamo noi quale forno, frigorifero, lavastoviglie, ecc... inserire. Se il fai da te casa rappresenta il nostro modus operandi, allora applichiamolo fino in fondo. Ci sono in commercio forni multifunzione dalle elevate prestazioni e in grado di farci risparmiare spazio e tempo; consentono di cucinare al vapore, in modo statico, ventilato, a microonde e combinato. Prestiamo attenzione alla temperatura massima raggiungibile (più è elevata, più il forno consentirà eccellenti risultati di cottura) e verifichiamo che sia di classe energetica A. Anche per il frigorifero è importante l'efficienza energetica (il massimo è A+++) insieme allo spazio interno disponibile; molti frigoriferi d'arredo (non da incasso) si presentano esteticamente gradevoli ma al grande ingombro esterno non corrisponde altrettanta capienza interna (è espressa in litri e possiamo usare il valore dichiarato dalla casa costruttrice per confrontare diversi modelli). Saggiamo la robustezza dei ripiani e dei vari sportelli e la razionalità della loro disposizione, valutiamo se per noi è necessario l'erogatore del ghiaccio a cubetti, tenendo presente che, nel caso lo sia, occorre allacciare il frigorifero all'impianto idraulico di casa. Il piano cottura può essere a gas o ad induzione, con un numero di fuochi variabile da 2 a 5. Il primo, tradizionale, è preferibile sceglierlo con base in acciaio inox, evitando quella smaltata, più economica ma delicata (soggetto a sbeccate e graffi della vernice se urtato accidentalmente); il secondo, di design lineare e moderno, più facile da pulire, necessita di pentole apposite. Silenziosità (misurata in decibel), capacità di carico e programmi economici di lavaggio (a risparmio d'acqua e di energia) sono le caratteristiche che determinano la qualità della lavastoviglie.
Tinteggiamo pareti e soffitto
Cominciamo dall'analisi visiva di pareti e soffitto e con una matita cerchiamo i punti con presenza di crepe o buchi per poterli ritrovare in fase successiva; muniamoci di stucco per muri e spatola e colmiamo le fessure avendo cura di esercitare pressione con la spatola affinché lo stucco penetri nelle piccole fenditure con la giusta densità. Attendiamo qualche ora l'indurimento (il tempo dipende dallo spessore e dalla quantità di stucco usata), avvenuto il quale, possiamo rimuovere l'eccedenza di materiale con l'aiuto di carta abrasiva di grana medio fine, ricreando la contiguità e linearità dell'intonaco. Con nastro adesivo di carta rivestiamo le parti esterne degli stipiti di porte e finestre e i bordi di qualunque altro oggetto che possa essere inavvertitamente sporcato dalla tintura; ricopriamo il pavimento con fogli di giornale o cellophane incollati tra loro con il nastro adesivo. Muniamoci di rullo per pittura, semplice o ricaricabile, applicato ad un bastone telescopico (regolabile in lunghezza) e di un pennello di media dimensione; versiamo la pittura murale in una vaschetta provvista di griglia d'appoggio per il rullo (acquistabile in qualunque colorificio) ed entriamo nel vivo dell'operazione tinteggiatura, attività che forse più di altre esprime il fai da te casa. Immergiamo il rullo nella bacinella e passiamolo sulla griglia apposita eliminando l'eccesso di tintura, per evitare fastidiosi gocciolamenti e consentirgli un perfetto rotolamento; se è invece ricaricabile, riempiamo semplicemente il serbatoio. Partiamo dal soffitto facendo scorrere il rullo lentamente e in maniera costante, senza esercitare una pressione eccessiva che determinerebbe una distribuzione del colore disomogenea; terminato il soffitto passiamo alle pareti. Completiamo la prima mano con il pennello raggiungendo i punti stretti e difficili tralasciati dal rullo e attendiamo l'asciugatura ( in genere un paio d'ore) arieggiando il locale. Per la seconda mano ripetiamo la stessa procedura; il colore uniforme e l'assenza di righe o gocce testimonieranno la bontà del lavoro.