Quali piante da arredo scegliere
Il loro fascino non si discute. E nemmeno gli effetti benefici che esercitano sull’uomo. Ma perché non provare a considerare le piante anche veri e propri elementi di arredo, andando oltre il loro – grande – potere decorativo? Si possono davvero aprire nuovi orizzonti, però bisogna innanzi tutto scegliere quelle giuste.
Cominciamo col far presente che molte, oltre ad essere belle, sono in grado di neutralizzare diversi agenti inquinanti presenti in casa, in primis la folmadeide ma anche alcune sostanze chimiche contenute nei prodotti detergenti. Qualche esempio? La lingua di suocera, lo spatifillo, la dieffenbachia, il ficus, il pothos, la maranta. Prendete nota.
Ottima scelta è anche quella di puntare su piante che non abbiano bisogno di molta luce né di particolari cure come l’aspidistra, la dracaena, lo zamioculcas, il cactus, la kenzia, il filodendro, la felce di Boston, l’areca.
Importante è disporre di piante sia piccole che medie e grandi, per attribuire loro diversi ruoli e funzionalità, come vedremo fra poco, e anche per ottenere un insieme più originale e dinamico.
Come sistemare le piante in casa
Non bisogna procedere a caso, bensì ideare prima uno schema compositivo mixando differenti tipologie botaniche e tenendo conto dell’esposizione della stanza, ovvero della quantità di luce naturale che entra da finestre e balconi.
Per quanto riguarda il living, magari con cucina a vista, si tenga presente che le piante possono aiutare a suddividere e definire le diverse aree funzionali. D’altra parte, questa è la stanza più adatta alle specie più sviluppate in altezza e anche più imponenti. Sulle mensole e sui piani di appoggio si mettano invece quelle di dimensioni contenute, magari con i rami spioventi, e si creino abbinamenti cromatici con accessori e complementi di arredo.
In camera da letto, le piante contribuiscono a creare un’atmosfera rilassante. E, posizionate strategicamente vicino al balcone e/o alla finestra, possono aiutare a tutelarsi da sguardi indiscreti quando le imposte sono aperte. Buona idea è anche quella di posizionarle su un tavolino, un ripiano o direttamente a terra, magari per riempire un angolo che altrimenti resterebbe del tutto inutilizzato.
Infine il bagno: se piccolo, la presenza di una pianta consente di valorizzarlo e personalizzarlo senza rubare spazio. In tutti i casi, è un elemento di originalità e vivacità. Naturalmente bisogna scegliere specie che tollerino bene l’umidità e gli sbalzi di temperatura; via libera all’aloe vera, all’asparagina, al bambù, all’aglaonema.
In cucina scegli le piante aromatiche
Chi ama cucinare, lo sa bene: le piante aromatiche – dal basilico all’alloro, dal prezzemolo al rosmarino passando per la salvia - fanno la differenza. E una nuova tendenza consiste nel posizionare i relativi vasi non solo sul balcone ma anche in cucina. Sono utili e arricchiscono l’ambiente dal punto di vista estetico, cosa volere di più?
Molti amano sistemarli sulle mensole, uno accanto all’altro, poco distante dal piano lavoro in modo da averli sempre a portata di mano. Sono reperibili in commercio, d’altra parte, diversi contenitori portatili ad hoc, davvero molto pratici, che si possono spostare da una parte all’altra senza alcuna difficoltà.
C’è chi invece colloca le piante aromatiche proprio su una porzione del top cucina oppure le “appende” alle barre metalliche da parete tramite appositi ganci. Le soluzioni, quindi, sono diverse. Ma in tutti i casi il risultato è di grande impatto visivo.
Cos’è il verde stabilizzato
Il verde stabilizzato è una soluzione di arredo che da qualche tempo riscuote consensi anche in Italia. Si tratta principalmente di muschi e licheni che, subito dopo essere raccolti, vengono immersi in composti di resine naturali in grado di sostituire la linfa e stabilizzare gli elementi proprio quando sono rigogliosi, belli, al massimo delle loro potenzialità.
Durante il suddetto processo, però, le piante perdono il loro colore naturale diventando neutri, e lo stesso dicasi per il profumo. Ecco perché poi, in una fase successiva, si procede con l’aggiunta di pigmenti che consentono non solo di ripristinare le tonalità d’origine, ma anche – volendo – sceglierne di completamente diverse. In alcuni casi si interviene anche con profumazioni personalizzate.
Il verde stabilizzato, infine, viene fissato su supporti in materiali plastici o Mdf, molto sottili e leggeri; si utilizzano collanti che impediscano ai licheni di seccare e sbriciolarsi. Il risultato? Pannelli verdi, soffici al tatto, che non necessitano di acqua né manutenzione. Un modo innovativo per far entrare la natura in casa.
I pannelli sono di dimensioni diverse, alcuni per esempio servono per rivestire intere pareti, altri soltanto delle porzioni o delle colonne, altri ancora vengono concepiti come quadri più o meno grandi.