Lavanda pianta cura
La lavanda è una pianta aromatica molto diffusa e apprezzata sia per il profumo dei suoi fiori che per la sua bellezza. È tipica dell’area mediterranea, sopporta bene qualsiasi condizione climatica ma predilige gli ambienti soleggiati e raggiunge il massimo splendore tra la primavera e l’estate. Cresce facilmente in giardino, nell’orto e anche in vaso; mediamente necessita di circa 8 ore di sole al giorno. E’ possibile coltivarla partendo dai semi, da una piantina da trapiantare o da una talea, utilizzando un rametto che sia lungo almeno 10 centimetri e che occorre inserire in un vasetto da riempire con del terriccio arricchito cui va aggiunta qualche presa di sabbia per favorire il radicamento. Ricordate però che la lavanda ha bisogno di spazio. Di conseguenza, se decidete di farla crescere in giardino, calcolate una distanza sufficiente rispetto alle altre piante. Se invece optate per un vaso, tenete presente che proprio in primavera diventa necessario il passaggio in uno più grande. Non esagerate con l'acqua e soprattutto fate in modo che non si creino ristagni che potrebbero farla marcire. Per favorire il drenaggio occorre mescolare il terriccio con materia organica e, di nuovo, sabbia. Concimate la lavanda ogni due anni con un prodotto biologico sempre nel corso della primavera, quando la pianta ricomincia a crescere, e alla fine dell’estate.
Lavanda pianta coltivazione
La lavanda appartiene alla famiglia delle Lamiaceae. Ha dimensioni mediamente contenute e l’aspetto di pianta erbacea perenne, dalle infiorescenze disposte a spiga, con piccoli fiori allineati di colore compreso fra il blu e il lilla. Il nome pare derivi da tempi antichissimi, già dal gerundio latino “lavare”, poiché questa pianta veniva spesso utilizzata per pulire il corpo. Dal portamento arbustivo, il fusto è normalmente eretto e sorretto da radici solide e legnose; le foglie sono invece simmetriche disposte in senso opposto lungo il gambo. L’inflorescenza, a spiga tirsoide, presenta oltre ai fiori anche delle bratte opposte alla spirale di crescita. Le piante di lavanda si adattano facilmente ai cambiamenti climatici e possono anche crescere spontaneamente lungo le coste. Sono molte le distese autoctone, ad esempio, nel Sud Italia. Il terreno ideale è quello altamente drenante (poiché la pianta raramente resiste ai ristagni d’acqua), dalla consistenza morbida o media anche di origine calcarea. Può essere utile una blanda fertilizzazione del terreno con concimi organici, sebbene la coltivazione non richieda grandi interventi né terreni particolarmente ricchi di sostanze nutritive. Le richieste d’acqua sono solitamente ridotte, dall’autunno alla primavera bastano anche le normali precipitazioni atmosferiche mentre in estate si consiglia una breve annaffiatura di prima mattina o al tramonto.
Lavanda come usarla
Lavanda pianta: come utilizzarla in casa? C’è da dire che fin dai tempi più remoti ha trovato i più svariati impieghi per le attività umane, dalla cura del corpo alla produzione di saponi e profumi. E’ stata e continua a essere usata anche per proteggere gli indumenti e come repellente per alcuni insetti, in primis le zanzare. Con i fiori di lavanda è possibile realizzare sacchetti fai da te per profumare armadi e cassetti: dopo averli raccolti è sufficiente lasciarli essiccare al sole per qualche giorno e poi procedere con il confezionamento. I mazzetti sono anche perfetti per decorare e profumare le varie stanze della casa. Lo stesso dicasi per i fiori freschi, che collocati in vasi di vetro o di altri materiali diventano veri e propri complementi di arredo. Chi ha un appartamento arredato in stile country o shabby chic, difficilmente riesce a fare a meno di quel “quid” donato proprio dalla lavanda. Questa pianta, inoltre, arricchisce notevolmente l’aspetto dei giardini a fronte di una cura che richiede una fatica decisamente contenuta.
Lavanda come coltivarla
Non è raro vedere grandi campi di lavanda: questa pianta, infatti si moltiplica con grande facilità e ama gli spazi aperti. Ciò non significa che non cresca bene anche in un semplice vaso, anzi. Scegliere la lavanda significa, per esempio, creare un davanzale scenografico e privo di insetti. Occorre però garantire il massimo deflusso dell’acqua, per evitare ristagni. Sul fondo è necessario predisporre un letto di ghiaia o cocci, oppure di palline di argilla espansa, al fine di garantire un rapido scorrimento dell’acqua. Si riempie quindi il tutto con del terriccio morbido o di medio impasto, possibilmente arricchito da compost o da altro concime organico. Se avete optato per i semi, attendete l’autunno per disporli nel vaso in modo abbondante e a spaglio, ricoprendoli poi con un lieve strato di terriccio. In caso i germogli fossero eccessivi, potete procedere con il diradamento. La talea, invece, si realizza semplicemente interrando dei rametti di lavanda di circa una decina di centimetri, anche in un piccolo semenzaio nell’attesa della comparsa delle radici; successivamente basta trasferire il tutto in dimora definitiva. Data la rapida capacità d’espansione di cui parlavamo, la pianta potrebbe richiedere frequenti operazioni di rinvaso: queste avvengono in primavera e a cadenza annuale, scegliendo contenitori via via più grandi.