Cedolare secca ed Irpef
Quando si affitta un immobile di proprietà, come risaputo, bisogna versare allo stato le tasse sul canone d'affitto. Queste tasse sono state generalmente inglobate nell'Irpef, ovvero l'imposta sulla persona fisica che ognuno di noi bene o male paga all'erario. Negli ultimi anni però è stato introdotto un nuovo modo di calcolo e riscossione delle tasse derivanti dal ricevimento di canoni d'affitto, si tratta appunto della cedolare secca sugli affitti. In sede quindi di dichiarazione, se si è affittato un proprio immobile, bisogna scegliere tra pagare con la cedolare secca sugli affitti o con l'Irpef con relative addizionali. La cedolare secca varia poi il suo importo a seconda che ci si trovi di fronte ad un caso in cui il canone sia concordato tra le due parti oggetto del contratto d'affitto oppure si tratti di canone libero. Fonte: http://www.forexinfo.it
Dove si applica la cedolare secca sugli affitti
Il calcolo della cedolare secca sugli affitti si applica, sempre per volontà del locatore, nel caso in cui ci siano degli appartamenti o altri locali di pertinenza (come possono essere cantine, garage, eccetera) che vengono affittati ad altri soggetti a scopo abitativo. Non rientrano quindi nel settore del calcolo della cedolare secca tutte le altre tipologie di locali e proprietà, come ad esempio i terreni, ma non rientrano anche altre finalità dei contratti di affitto. E' importante quindi soprattutto sottolineare che la cedolare secca sugli affitti non si può applicare a contratti che hanno ad oggetto la locazione di un locale commerciale o di altri locali che vengono occupati a scopi di esercizio di impresa o altre attività commerciali. Ci accorgiamo quindi di come l'ambito di applicazione della cedolare secca sia alquanto ristretto. Fonte: Monzatoday.it
La cedolare secca come incentivo alla regolamentazione
Abbiamo già parlato di come l'applicazione della cedolare secca sugli affitti sia una questione di esclusiva pertinenza e scelta del proprietario dell'immobile, nella figura appunto di colui che ha il dovere di pagare le imposte. Ciò in quanto la diversa scelta tra l'irpef e la cedolare secca comporta comunque delle differenze. In taluni casi infatti scegliere se pagare le tasse sugli immobili concessi in locazione con il calcolo Irpef o con la cedolare secca può essere molto importante, in quanto va a spostare cifre molto considerevoli. Non sono rari infatti i casi in cui con la cedolare secca si riesce a risparmiare un bel pò sull'ammontare totale da versare all'erario in virtù dei propri redditi derivanti appunto dalla locazione di immobili di proprietà. La cedolare secca in effetti è stata pensata proprio come incentivo alla realizzazione di una maggiore regolamentazione del mercato e dei contratti d'affitto. Fonte: http://www.missionelavoro.tgcom24.it
I benefici della scelta della cedolare secca sugli affitti
I benefici della scelta della cedolare secca sugli affitti sono da ricomprendere principalmente alla situazione debitoria di quei soggetti che concordano il canone in sede contrattuale; in tal modo ricevono un ulteriore sconto della già conveniente aliquota della cedolare secca. Le aliquote invece dell'irpef sono infatti molto alte, si usano per la gran parte gli scaglioni che vanno dal 23 al 41%; ragion per cui optare per questo secondo mezzo di pagamento delle imposte può essere davvero molto conveniente. Affidatevi anche voi ad un buon professionista o provate a calcolare voi stessi con le diverse aliquote a cui avete diritto il vostro totale, in modo da scegliere di risparmiare almeno per quanto riguarda le tasse per i redditi prodotti dalla locazione di immobili di proprietà. Ricordiamo però che queste regole valgono solo per gli immobili destinati a scopo abitativo e non per altre finalità di locazione. Fonte: http://centrofiera.it