Dichiarazione di rispondenza: informazioni generali
La dichiarazione di rispondenza è un documento simile a quella di conformità, in cui entrambi hanno come principale obiettivo l’attestazione del rispetto delle leggi e la conformità dello stesso impianto elettrico. La dichiarazione di conformità contiene i dati del committente, del proprietario, del responsabile tecnico. Oltre a questi in essa si trovano quelle che sono le procedure d’installazione dell’impianto, il tipo di materiali impiegati per la sua realizzazione, le norme seguite e il luogo in cui si trova l’impianto. La dichiarazione di rispondenza invece, è un documento che deve essere redatto per gli impianti precedenti al 2008 e ha come obiettivo quello di verificare e accertare (nel caso di affitto o compravendita) lo stato di sicurezza e di conformità dell’impianto dell’abitazione. Questa dichiarazione è stata introdotta in seguito all’approvazione dell’articolo 7, comma 6 del DM 37/08.
Dichiarazione di rispondenza
La dichiarazione di rispondenza oltre all’essere redatta, deve contenere la firma di persone specifiche, con lo scopo primario dell’effettiva conformità dell’impianto elettrico o del gas etc. . Deve essere apposta la firma di un tecnico iscritto all’Albo per le competenze appartenenti a questo campo, ed esso deve aver esercitato la professione per almeno cinque anni nel settore degli impianti. La seconda firma da apporre sulla dichiarazione di rispondenza, è quella di un responsabile tecnico di un’impresa che lavora solo ed esclusivamente per impianti non a progetto, i quali solitamente vengono fatti da un professionista del settore. Il responsabile tecnico, come il professionista che opera nel settore impiantistico, deve aver svolto il proprio lavoro per almeno cinque anni, presso un’azienda che opera nel campo dell’impiantistica alla quale la dichiarazione fa riferimento. È utile sapere che questa figura professionale non deve aver per forza lavorato per cinque anni nella stessa azienda, ma aver lavorato per gli stessi anni totali in più imprese.
Dichiarazione di rispondenza impianto elettrico
La dichiarazione di rispondenza deve sempre essere applicata a varie situazioni e condizioni, dovute solitamente all’anno di realizzazione dell’impianto per il quale occorre questa dichiarazione. Se l’abitazione presa in considerazione, presenta un impianto eseguito prima del marzo del 1990, il responsabile non possiede una dichiarazione di conformità perché non prevista per legge. In questo caso entra in gioco la dichiarazione di rispondenza la quale, in sostituzione della dichiarazione di conformità, ha come compito quello di attestare la sicurezza e il rispetto delle norme nella realizzazione dell’impianto elettrico dell’abitazione presa in esame. Nel dettaglio, la dichiarazione è obbligatoria solo se sull’impianto non sono stati effettuati dei lavori o se la potenza riportata sul contratto dell’erogazione di energia è uguale o superiore a circa 6 kW. La dichiarazione di rispondenza deve essere fatta anche nel momento cui si sono fatti dei lavori nell’impianto dopo il marzo del 2008 e c’è stata la richiesta di aumento della potenza energetica nell’abitazione.
Richiesta e compilazione
Per la richiesta e la compilazione della dichiarazione di rispondenza avviene una diversificazione secondo gli anni di realizzazione dell’impianto. Per quanto riguarda quelli realizzati dopo il marzo del 1990 e prima del 2008, il responsabile deve possedere la dichiarazione di conformità. Deve possedere quella di rispondenza per impianti elettrici sui quali si è intervenuti dopo il marzo del 2008 e si richiede un aumento qualsiasi della potenza contrattuale (aumento kW). Oltre a questo, la rispondenza si deve possedere nel momento in cui non si è intervenuti sull’impianto e i kW sono superiori o uguali a sei kW. Dopo il 2008 basta possedere solo la dichiarazione di conformità, sia che si aumenti la potenza contrattuale e sia se non vengono effettuati degli interventi sugli impianti e la potenza rimane maggiore ai 6 kW circa o uguale ad essi.