Iva agevolata al 10% per la manutenzione straordinaria
Vediamo quali sono i casi in cui si applica l'Iva agevolata al 10% per la manutenzione straordinaria, per quanto riguarda i lavori di ristrutturazione e recupero del patrimonio edilizio, effettuati su immobili di uso abitativo. Troviamo gli interventi di manutenzione volti a integrare o mantenere l'efficienza degli impianti già esistenti. Poi vi sono gli interventi di manutenzione straordinaria per rinnovare o sostituire i servizi igienico-sanitari e per aumentarne la tecnologia. Sono compresi i lavori di restauro, risanamento, consolidamento, ripristino e rinnovo degli elementi costitutivi dell'edificio, oltre all'inserimento di elementi accessori e di impianti necessari all'uso e l'eliminazione di parti superflue, volti alla conservazione e al miglioramento della funzionalità. Anche i lavori per la trasformazione dell'immobile, fino a renderlo completamente differente dal precedente, possono rientrare nell'agevolazione. Troviamo, anche, gli interventi di ristrutturazione urbanistica, per sostituire un sistema urbanistico-edilizio con uno migliore, attraverso lavori edili, compresa la modifica delle strade.
Dichiarazione per la manutenzione straordinaria
Le agevolazioni sull'Iva non sono automatiche, vediamo come fare la dichiarazione per l'Iva agevolata al 10% per la manutenzione straordinaria. Una volta definiti gli interventi necessari, si prenderanno in considerazione le varie aliquote Iva: al 4%, al 10% o al 22%, l'impresa che effettuerà i lavori, richiederà al committente di redigere una dichiarazione con la quale si addossa la responsabilità dell'agevolazione Iva che viene applicata. Vi sono vari modelli, a seconda dell'aliquota Iva che si andrà ad applicare. Questa dichiarazione è, per l'impresa, un salvagente, ma non la mette al riparo del tutto da eventuali contestazioni amministrative, da parte dell'Agenzia delle Entrate, in caso di applicazione sbagliata dell'aliquota. In ogni caso è molto importante che ci sia questa dichiarazione, soprattutto perché in questa, vi sono qualificati gli interventi di manutenzione che si vanno ad eseguire. Inoltre, per redigere questa dichiarazione, è necessario accertarsi che l'immobile dove si eseguono i lavori sia destinato ad uso abitativo, condizione indispensabile per l'agevolazione, che non sempre esiste. Anche l'impresa dovrà redigere una dichiarazione.
Legge
La Dichiarazione di Iva al 10%, per i lavori di manutenzione straordinaria, può essere prodotta mediante un'autocertificazione, nella quale, sotto propria responsabilità, si dichiarano i lavori che si andranno ad eseguire, al fine di ottenere il diritto all'agevolazione dell'Iva al 10%. Questa autocertificazione va mostrata all'imprese edile, in effetti, è indispensabile per usufruire dell'aliquota ridotta, nell'acquisto dei materiali da utilizzare per la manutenzione straordinaria. L'Iva agevolata del 10% per lavori di ristrutturazione edile è applicabile su gli interventi di manutenzione straordinaria, eseguiti su edifici abitativi, solo ed esclusivamente se l'esecuzione delle opere avviene nell'ambito di un regolare contratto di appalto; ciò nel caso che l'appaltatore, cioè la ditta edile, fornisca beni per un valore importante. In pratica questi beni, chiamati anche beni finiti, mantengono la loro individualità, anche se incorporati nell'opera. Sono, per esempio: gli ascensori, le rubinetterie e i sanitari, le caldaie, i citofoni, gli impianti di sicurezza, i video citofoni, ecc.
Iva agevolata 10 2012
Con la Finanziaria 201 si è confermata la possibilità di applicare l'Iva agevolata del 10% agli interventi di manutenzione straordinaria, realizzati in fabbricati a prevalente destinazione abitativa. Questa agevolazione si applica sia alla prestazione di lavoro, sia ai beni, purché questi siano una parte importante del totale della prestazione stessa. Per calcolare quale parte può usufruire di questo regime, bisogna fare una sottrazione: dalla spesa totale si sottrae la parte dei beni significativi, la quota che rimane, riportabile al valore dalla prestazione, al netto dei beni significativi, è il limite di valore entro cui è applicabile l'aliquota del 10% per i beni significativi. Vediamo un esempio: prendiamo una spesa di 10.000 per la ristrutturazione di un bagno, 6.000 euro saranno spesi per i beni significativi, sanitari e rubinetterie, 4.000 euro sono per la prestazione. Calcoliamo: 10.000-6.000=4.000, su questi ultimi si applicherà l'Iva al 10%. Sul rimanente dei beni, 2.000 euro, si applicherà l'Iva ordinaria. Solo nel caso in cui il valore dei beni, sia meno della metà del valore del lavoro, l'Iva sarà del 10% su tutta la spesa per i beni.